IL PUNTO DI VISTA_Intervista a Giuseppe Vitali, Commercial & Channel Director Cyberoo

09 novembre 2024
IL PUNTO DI VISTA_Intervista a Giuseppe Vitali, Commercial & Channel Director Cyberoo

Conoscere il mercato e i suoi nuovi trend in anticipo. Ma non solo. Conoscerlo e analizzarlo attraverso la voce di esperti del settore, opinion leader capaci di offrire spunti di riflessione e uno sguardo alto sul mondo IT.

È questo l’obiettivo de “Il punto di vista di”: una serie di interviste, ed eventi, che hanno l’obiettivo di diffondere la Cultura Digitale.

Si tratta di momenti contributivi con un format agile - cinque domande - per conoscere l’Innovazione e guardarla attraverso lo sguardo di chi la detta.

Negli ultimi anni, infatti, la tecnologia è passata da abilitatore a vero protagonista del Cambiamento, ecco perché, in questo nuovo scenario, occorre anche adeguare lo stile e l’approccio dei contenuti dedicati.

La nuova voce d’eccezione è Giuseppe Vitali, Commercial & Channel Director di Cyberoo, per raccontare il legame tra Cybersecurity e Innovazione oggi.

Chi sei, cosa fai e tre aggettivi per descriverti

Sono Giuseppe Vitali, Commercial & Channel Director in Cyberoo, una bellissima realtà tutta italiana specializzata in cybesecurity con grandi ambizioni.

Se devo descrivermi attraverso tre aggettivi direi Integrity, People first e Passion: questo perché credo che l’integrità debba sempre essere al primo posto. Poi perché nel corso della mia carriera, l’aspetto che mi è più piaciuto è stata la collaborazione con le persone, quella reciprocità che mi ha permesso di imparare e allo stesso tempo di farle crescere dando il meglio di loro. Ecco, aspetti poi valorizzati dalla passione e da una grande voglia di fare.  

Come è cambiata la Digital Transformation e cosa serve per abilitarla? 

Il processo di Digital Transformation è inevitabile ormai. È evidente che gli ultimi anni hanno accelerato la necessità di investire in digitalizzazione e hanno aiutato e spinto le aziende italiane in questa direzione. Ormai è diventata una questione non tanto di competitività, ma di vera sopravvivenza. Le aziende hanno investito molto di più in Digital Transformation rispetto a quello che avevano previsto, ed è cambiato anche il paradigma di investimento per gli anni futuri: si stima che nei prossimi anni questo sarà sempre superiore rispetto a quello che è stato inizialmente previsto. È una notizia positiva, ma è fondamentale che questo investimento venga abilitato e valorizzato nella maniera più corretta, quella di diffondere una nuova Cultura in azienda, non solo migliorando la proposta verso i nostri Clienti (penso alla disponibilità di servizi online), ma anche verso l’efficientamento di processi e organizzazione. Ecco se la Digital Transformation sarà accompagnata da questa vocazione alla Cultura, sarà certamente un driver di successo, di competitività e un investimento tattico.

Che rapporto c’è tra Innovazione e Cybersecurity? In particolare, cos’è l’Innovazione nella Cybersecurity?

L’investimento in Information Technology ha sempre riguardato temi di sicurezza, ma la Digital Transformation e l’estensione dei perimetri aziendali di tutte le imprese, soprattutto quelle di piccole e medie dimensioni, ha reso ancora più necessario l’investimento. Perché al crescere del perimetro nascono di conseguenza nuove minacce. Dovremmo quindi considerare l’investimento in cybersecurity come una parte determinante nel processo di Innovazione. In questo senso è fondamentale identificare il budget dedicato non solo come un budget IT ma di business, abbracciato dall’intero management, per promuovere davvero la business resilience della propria società, evitando perdite di dati e fermi di produzione.

Per promuovere l’Innovazione nella Cybersecurity, poi, è necessario disporre della tecnologia che consenta di raccogliere, elaborare ed analizzare velocemente grandi quantità di dati provenienti da fonti interne ed esterne, così da anticipare situazioni critiche per la Business Continuity. In questo contesto è fondamentale l’applicazione di tecniche di Machine learning e di Intelligenza Artificiale, poiché la pianificazione della resilienza informatica, oltre che analisti di minacce qualificati, richiede anche strumenti algoritmici avanzati in grado di individuare e selezionare sempre più rapidamente anomalie e minacce emergenti.

Ecco, per garantire una governance efficace e una rapida attuazione delle scelte strategiche è fondamentale disporre di soluzioni adeguate, flessibili e facili da mettere in atto.

In che modo la cybersecurity abilita l’innovazione in azienda?

La risposta che in termini di innovazione si dà alla cybersecurity è fondamentale: secondo i principali analisti, nel prossimo futuro i servizi MDR faranno davvero la differenza, è così già oggi. È importante quindi che le aziende che vogliono essere leader nel settore della cybersecurity, come Cyberoo, investano soprattutto in due componenti: tecnologia e persone, e che poi questo approccio si estenda anche ai propri partner.

La tecnologia, infatti, oggi è un elemento chiave: la quantità di log che devono essere analizzati e correlati per comprendere come si sta muovendo un attaccante è così elevata da essere impossibile da gestire da una persona umana. Accanto a questo anche gli investimenti in persone, in particolare in cybersecurity specialist di secondo e terzo livello in grado di far parlare la tecnologia e valorizzarla così da comprendere al meglio gli attacchi in corso, sono importantissimi.

Per questo penso che davvero il futuro sia un futuro di servizi, dove la detection deriva non tanto dall’acquisto di nuova tecnologia, quanto dal saperla valorizzare al meglio adattandola al contesto aziendale. L’innovazione passa proprio da qui, dalla capacità flessibile e agile di ottimizzare quanto già in possesso di un’azienda così da garantire il massimo della sicurezza, che non sarà mai il 100%, ma vi avvicinerà di molto.

Secondo te qual è l’innovazione tecnologica più disruptive di sempre?

Per la mia generazione, credo che le innovazioni tecnologiche più disruptive siano soprattutto internet e la telefonia.

Sono però molto curioso di sapere quale potrà essere l’invenzione più disruptive per mio figlio di 7 anni, magari fra vent’anni, perché la sua è invece una generazione di nativi digitali.

In questo senso mi aspetto che le nuove generazioni possano prendere il meglio dalla valorizzazione delle tecnologie, anche in ottica di sostenibilità e rispetto verso la nostra società.

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