Probabilmente Alan Turing è conosciuto ai più, grazie al film The imitation game del 2014, come il matematico inglese che alla fine della Seconda guerra mondiale ha dato il proprio contributo alla decrittazione dei messaggi nazisti crittografati con la macchina Enigma. Non solo, perché Turing è anche l’autore di un famoso articolo del 1950 dal titolo “Computing Machinery and Intelligence” in cui ipotizza la misurazione dell’intelligenza di una “macchina” attraverso la sua capacità di simulare una conversazione senza che il suo interlocutore umano se ne possa accorgere. Questa prova è passata alla storia come Test di Turing. Il test fu chiamato da Turing, nell’articolo del ’50, The Imitation Game, da cui anche il titolo del film del 2014.
Il superamento del test, in estrema sintesi, prevede che a due entità, una umana ed un’altra software vengano poste delle domande da un “giudice” il quale, in base alle risposte, non sia in grado di stabilire se l’entità che ha fornito la risposta sia umana o software. Fino ad oggi il test di Turing ha resistito ma, come vedremo anche in questo documento, le cose stanno cambiando molto in fretta, o forse sono già cambiate.
Lo scopo di questo testo è quello di raccontare brevemente la storia dei Chabot, da Turing fino ad oggi così da conoscerne gli aspetti e comprendere quali potrebbero essere le sue evoluzioni future.