di Raffaella Rizzardi, Communication and Demand Generation Manager
Nell’ultimo post ho parlato dei bisogni. Questi sono la base della comunicazione non violenta e dell’accoglienza, perché costituiscono il terreno comune che tutti gli esseri umani condividono.
Ho scritto di questo e del linguaggio giraffa. In questo contenuto, vorrei guardare più da vicino il concetto di grazie.
Il potere del grazie si basa su un bisogno fondamentale, di riconoscimento, di nutrimento emotivo che aumenta l’autostima delle persone. È un generatore di felicità e crea la gratitudine.
Dirlo fa bene a sé stessi e a chi lo ottiene. Per abilitare questo potere, però, bisogna dirlo al meglio.
Come fare quindi a dire grazie in “giraffese”?
Ecco, esiste una formula che mette insieme tutti gli elementi visti fino a questo momento:
- il tema dell’osservazione
- l’espressione dell’emozione provata
- l’espressione del bisogno
E la formula è quindi: osservazione + emozione + bisogno
Ovvero: “grazie per il messaggio che mi hai mandato per la mia attività, mi sono commossa, perché avevo bisogno di incoraggiamento”.